martedì 15 marzo 2011

Intervista: Alessandro Banchero. (del 12/04/2006)


1. Giovane milanese, riflessivo, estroverso, sensibile, puntiglioso….. queste caratteristiche corrispondono ad Alessandro Banchero, in che altro modo ti descrivi, chi si cela dietro il tuo volto?
Un ragazzo che con molta umiltà ed altrettanta determinazione cerca di dare un senso alla propria esistenza spirituale e professionale tentando di impiegare al meglio ogni secondo che ha a disposizione.

2. Da un paio di mesi sei uno dei concorrenti del reality Vite Spiate, come ti sei ritrovato in questo gioco?
Bene, il reality non ha deluso le mie attese. Prima di parteciparvi avevo due esigenze: ritrovare la mia vita sociale, annullata da un lungo periodo d’introspezione, e poter avere un pubblico a cui dimostrare le mie qualità ed ambizioni. Vi garantisco che “ViteSpiate”, nonostante le molte insidie e gli inconvenienti insiti nella convivenza forzata che impone, le ha soddisfatte entrambe.

3. Con chi ti senti più legato all’interno della casa?
Sono il primo di quattro fratelli maschi ed ho praticato per 17 anni uno sport di squadra (l’Hockey su ghiaccio), sono quindi abituato a vivere e convivere con persone caratterialmente diverse da me. Se avessi però potuto scegliere le persone con cui affrontare quest’avventura mediatica di certo non avrei fatto a meno della spensieratezza e della simpatia di Giulia.

4. Vivere in un reality ha in qualche modo cambiato il tuo modo di essere, il tuo modo di fare, oppure ti comporti come sei nella vita di tutti i giorni? Ti senti quindi “limitato” dentro quell’appartamento?
Sono esattamente come mi si vede tra le mura dell’appartamento di ViteSpiate. Detesto l’ipocrisia! C’è tuttavia una sfera della mia vita che le telecamere riescono ad inibire e che non riusciranno mai a catturare: quella sessuale. Ritengo di avere un giusto (non eccessivo) senso del pudore.

5. Grazie alle telecamere di Vite Spiate sono riuscito a vedere più volte i tuoi Talk Show riguardanti attualità, poesia e anche comicità… ti piacerebbe quindi, esplodere nel mondo dello spettacolo con la conduzione di un qualsiasi programma, oppure la tua massima aspirazione, è sempre quella di diventare una star del cinema?
Sono convinto che la comunicazione sia il principale strumento di crescita e di pace che abbiamo a disposizione. Essa ci permette di confrontarci su più livelli emozionali e di ampliare le nostre vedute, è questo il concetto che sta alla base dei miei Talk Show all’interno di ViteSpiate. Appuntamenti nati da questa mia convinzione e dalla passione per gli argomenti che tratto (poesia, attualità, musica, comicità,…) nonché dal desiderio di impiegare al meglio sia il mio tempo all’interno del reality sia l’interattività che esso pionieristicamente, almeno nel contesto italiano, consente. L’aspetto della conduzione di queste serate era per me del tutto secondario ma il largo consenso che poi mi ha investito mi ha inevitabilmente fatto aprire gli occhi anche su questa professione e sulle mie reali capacità nel poterla svolgere. Pensate che in molti tra le persone che seguono il programma mi hanno indicato come l’erede della bravissima Maria De Filippi, con tale convinzione da dedicarmi addirittura un forum intitolato “AMICI di Alessandro Banchero”. Alla luce di quest’illuminante esperienza non nascondo dunque che mi piacerebbe condurre un programma televisivo ferma restando tuttavia la primordiale bramosia di potermi vedere un giorno sul grande schermo cinematografico.


6. Hai degli studi alle spalle di recitazione?
Si ho studiato dizione e recitazione con l’eccellente Guido Paternesi, actor-coach a “Vivere” la rinomata soap opera di Canale 5, ma ho fatto anche tanta esperienza diretta sui numerosi set che ho calcato.

7. Se domani bussasse alla tua porta un regista per proporti il ruolo di protagonista di un film già interpretato da un qualsiasi altro attore, quale sceglieresti?
Senza esitazioni gli direi che mi piacerebbe interpretare il ruolo di Leonardo Di Caprio in “Titanic”. Un personaggio che per il suo romanticismo e per il suo approccio alla vita si avvicina moltissimo al mio modo di essere.

8. Accetteresti di posare nudo per un calendario, o di recitare in un film hard?
Escludo a priori l’ipotesi di un film a luci rosse. Non direi di no, invece, ad un calendario in cui debba posare senza veli purché il nudo sia artistico, non integrale e soprattutto non volgare.

9. Cosa pensi del cinema italiano? E riguardo il piccolo schermo, hai qualche critica o commento da fare?
Il nostro cinema a mio avviso sta vivendo una fase di transizione nel senso che, grazie a nuovi scrittori e registi come Pieraccioni e Muccino (con i quali non lo nascondo mi piacerebbe lavorare), sta lentamente uscendo dalla fase trash che lo ha caratterizzato negli ultimi anni per tornare a riproporre la brillante commedia all’italiana di cui, a titolo esemplificativo, Risi e Comencini sono stati grandi protagonisti.
Nel piccolo schermo invece il trash è purtroppo sempre più dilagante. Con ciò non voglio dire che esso sia da “debellare” completamente, dal momento che arricchisce la tavola cromatica dell’offerta televisiva, ma che quantomeno venga limitato in modo che non ne diventi il colore predominante e che lasci maggior spazio ad una programmazione di più alto contenuto. A volte riguardo estasiato e con un velo di malinconia le registrazioni di “Mille luci”, “Canzonissima” e “Studio uno”. Trasmissioni d’altri tempi. Bei tempi!

10. Che genere di film preferisci?
Istintivamente mi piacciono molto le commedie sentimentali, ma guardo con piacere anche tutti gli altri generi di film(thriller, drammatici, storici…) Sottolineo però che sono uno spettatore molto esigente: non amo la banalità ed anche laddove ci sia l’originalità, nella storia e/o nel modo di raccontarla, questa deve essere validamente supportata dai dialoghi, dalla fotografia, dall’ambientazione, dalla scelta del cast e da un giusto ritmo.

11. Il tuo percorso di studi è terminato con il conseguimento della Laurea in Economia e Commercio, perché non hai continuato la tua vita su questa direzione?
Dopo la laurea ho lavorato come consulente fiscale per un’importantissima società milanese. Un’esperienza interessante e gratificante che tuttavia mi ha messo davanti ad un interrogativo: “E’ questa la vita che vuoi per te?” Sono così caduto nella profonda e silenziosa introspezione di cui ho parlato prima, una lunga meditazione dalla quale infine mi sono rialzato aggrappandomi ad un convinto e secco “No!” In essa ho scandagliato a fondo le mie passioni ed i miei interessi ed ho capito che stavo reprimendo la mia scalpitante vocazione per lo spettacolo e per l’intrattenimento tenendola ingiustamente imprigionata dietro al sicuro ma angusto recinto di un lavoro impiegatizio. Ho realizzato che mi sentirei più vivo e felice nell’incertezza che si cela dietro all’inseguimento di un sogno piuttosto che nel rimpianto per non aver mai tentato di realizzarlo.

12. C’è qualche persona in particolare che ti aspetta, oltre la tua famiglia ed i tuoi amici, fuori da questa casa? Sei legato sentimentalmente a qualcuno?
Sono Single.

13. Cosa pensi di fare, finito questo reality, hai già qualche progetto?
Ho cominciato a lavorare in televisione come attore all’età di 17 anni girando il mio primo spot pubblicitario. Ho intravisto in questo reality, a 10 anni di distanza da quell’esordio, una vetrina in cui espormi nella speranza che qualche addetto ai lavori, passandovi davanti, potesse riconoscere le mie qualità (artistiche e non) e potesse darmi la possibilità di farne gli strumenti di una solida professione. Mi attendo che accada proprio questo al termine del programma.


14. Saluta www.quartopotere.com con una frase poetica d’effetto e contraccambio io il saluto augurandoti di riuscire a raggiungere tutto ciò che nella vita ti sei prefissato. Spero che riuscirai a coronare i tuoi sogni.
Uno dei miei poeti preferiti, Tagore, ha scritto:
“Lungo molti anni a grande prezzo, viaggiando attraverso molti paesi, andai a vedere alte montagne, andai a vedere oceani. Soltanto non vidi dallo scalino della mia porta la goccia di rugiada scintillante sulla spiga di grano”.
Io in quest’intervista, ovvero in questa goccia di rugiada, ho visto l’oceano!
Grazie!

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