martedì 15 marzo 2011

Intervista: Antonello Carrozza (del 26/05/2006)


1) Dopo “Capirò Crescerai” arriva come singolo in promozione “L’amore è un’equazione”, stiamo parlando delle HIT di Antonello Carozza, spiegaci il significato di questa tua nuova canzone.
“L’amore è un’equazione” parla del significato stesso della parola “AMORE” ma più che altro del tema dell’amore, un tema che non è mai passato e che non ha mai stancato nessuno nonostante tutti i più grandi poeti e autori di canzoni ne hanno sempre parlato nelle loro opere.
2) Oltre ai passaggi radiofonici, “L’amore è un’equazione” è accompagnata anche da un videoclip, dov’è ambientato? Svelaci qualcosa del backstage!
Il videoclip è stato girato a Napoli in posti molto suggestivi: in un casolare abbandonato, in un antichissimo serbatoio d’acqua dell’antica Roma, in una salagiochi, su dei binari ferroviari (aperti al transito in quel momento!!). Beh, la cosa più bella è che nel video io suono un bellissimo pianoforte a coda bianco, la mia passione!
3) Le canzoni delle quali abbiamo fin’ora parlato, sono entrambe contenute nel tuo primo Album (L’amore è un’equazione). La track list è composta da nove brani, conosciamoli meglio iniziando con il brano che apre il cd: “Come faccio a diventare un uomo”! Cosa spieghi in questo testo, (perché ricordiamolo pure che i brani sono tutti scritti da te), forse ancora tu non ti ritieni tale?
In realtà mi sento di essere in una fase di passaggio tra il ragazzo e l’uomo. Il testo di questa canzone è un vero e proprio dialogo immaginario tra l’Antonello adolescente e immaturo e l’Antonello maturo e responsabile.
4) “Portami a ballare” parla di una ragazza, di una Lei che deve spiegarti cosa pensano i Suoi di te, una Lei alla quale, allo stesso tempo dici di andare un po’ più piano nel Vostro rapporto. L’hai dedicata a qualcuno in particolare?
No a nessuno perché fortunatamente fino ad oggi non ho trovato ancora una ragazza che avesse intenzioni di passare una vita insieme a me…sono troppo giovane per pensarci e voglio soprattutto prima pensare alla mia carriera e a realizzarmi facendo musica.
5) “Fede”, il brano scritto in memoria di Federica De Gregorio, descrive una perdita, una scomparsa, un dramma che forse tu hai vissuto in prima persona. È stato difficile esternare quest’argomentazione in una canzone?
No, sono parole che mi sono venute “di getto” e quando l’ho scritta, un mese dopo la sua morte, non c’era nessun progetto discografico ma mi ero già detto tra me e me che se un giorno avessi realizzato un album con le mie canzoni, Fede doveva esserci per lasciare un ricordo indelebile di lei. L’intento principale però è quello di sensibilizzare i giovani ad essere prudenti sulle strade!
6) Questo tuo lavoro, oltre agli otto brani firmati da te, contiene una cover: “Reality”. Perché hai scelto di reinterpretarla, forse sei legato per qualche episodio particolare a questa canzone?
Reality è una canzone che a me è sempre piaciuta; la stavo ascoltando in macchina mentre stavo realizzando il mio disco e ho pensato: beh, la canto bene, mi piace tanto, ha fatto innamorare tanti giovani di una volta…perché non proviamo a rilanciarla in una nuova versione?! Magari può far ancora innamorare tanti giovani d’oggi se si cambia un pò il ritmo e qualche strumento…
7) Dal 16 Giugno sarai in giro con il tuo tour in tutta Italia, ci puoi dare qualche anticipazione su come si svolgerà il tuo “show”, e sui brani che ci saranno all’interno della scaletta? Innanzitutto sarò accompagnato da una band di professionisti che suonano da tanti anni e che hanno accettato di suonare per me e con me. Nel mio live interpreterò, oltre a tutti i brani contenuti nel mio album “L’amore è un’equazione”, cover che hanno fatto storia degli anni 70’, 80’, 90’! Ovviamente non mancheranno momenti piano-voce nei quali interpreterò altri grandi classici della musica italiana e internazionale.


8) E per concludere, augurandoti un grande in bocca al lupo, ti lascio uno spazio per inviare un messaggio finale a tutti i lettori di quest’intervista. Buona estate!
Cari lettori, mi auguro avrete apprezzato le mie canzoni ma soprattutto spero di regalarvi sempre nuove emozioni. Se non avete ancora ascoltato il mio disco potete averne un’anteprima sul mio sito www.antonellocarozza.it Spero che sarete presenti numerosi nei miei concerti e nelle mie numerose performance canore ma, soprattutto, spero tanto di venirvi a trovare nella vostra città al più presto!Buona estate a tutti. Antonello

Da Imperfection a Love Kills. Le tante doti dell’artista Chiara Iezzi! (del 17/05/2006)


Prima la musica, dopo i dipinti, adesso le foto. Chiara Iezzi, conosciuta da tutti come componente del duo pop Paola&Chiara, oggi ci presenta il suo nuovo progetto fotografico dove espone i suoi pensieri. Love Kills è il nome di questo lavoro, che viene fuori dopo un periodo di isolamento, durante il quale Chiara ha esternato i suoi stati d’animo e tutte le sue sensazioni attraverso le immagini. Volevo illuminare un corpo umano, dice lei stessa in un’intervista, e continua affermando che “Spesso viviamo nell’oscurità, senza rendercene conto. È una riflessione sull’amore e le sue facce più oscure”. Così spiega il messaggio di Love Kills e delle sue immagini che sarà possibile vederle dal 29 maggio al 7 giugno al Davide Gruppi Show Room, che si trova in Via Medici n° 13, Milano. L’artista ha scelto di esporre le sue opere proprio a “casa” di Davide, perché è fortemente attratta dal modo in cui il Groppi lavora con le luci. Il designer molto famoso come tale, si presenta aperto a qualsiasi forma d’arte, quindi perfetto per mettere in mostra le nuove creazioni di Chiara!
Le foto che si potranno ammirare allo Show Room non sono degli scatti veri e propri, ma sono dei frames estrapolati da alcuni filmati girati in casa sua, con una videocamera Canon MV 750i.
Questa non è la prima esposizione per Chiara. Qualche anno addietro è stata protagonista di “Imperfection”, progetto attraverso il quale ha mostrato le donne dal suo punto di vista, disegnandole su tela.
Quale altro lato artistico nasconde ancora Chiara Iezzi? Mistero! Però tutto è possibile di fronte ad una donna dalle tante qualità come lei, che ricordiamo tornerà prossimamente con la sorella Paola nel mercato musicale, proponendo un nuovo album, il quale è già in fase di scrittura.
Al momento, per apprezzare le sue meravigliose doti d’artista, non resta altro che recarsi alla serata d’apertura dell’exhibition, che sarà accompagnata alla consolle dalla presenza di Andy dei Bluvertigo!

L'aldiquà! (del 12/05/2006)


Samuele Bersani

DAL 19 MAGGIO IN TUTTI I MUSIC – SHOP L’ALDIQUA’. IL NUOVO CD!

DEDICATO A: Enzo Baldoni - Raffaello Baldini - Lino Barattle

Nel nuovo atteso album di inediti di Samuele Bersani, “L’aldiquà” (disponibile nei music – shop dal 19 Maggio), sono inseriti 10 nuovi brani, che portano la sua stessa firma.

Distribuito dalla Sony BMG, “L’aldiquà” contiene anche il singolo già in programmazione nelle radio dal 10 febbraio, Lo scrutatore non votante. Altri hit contenuto nel nuovo cd, portano il nome di: “Maciste” scritta con Pacifico, “Occhiali rotti”, dedicata al giornalista morto in Iraq, Enzo Baldoni

Samuele Bersani è nato a Rimini l’1 ottobre 1970. La sua carriera artistica inizia nel 1991 all'interno del tour Cambio di Lucio Dalla, con la canzone "Il mostro".
Nel 1992 arriva il suo primo album “C’hanno preso tutti”, del quale si è sentito molto parlare grazie al brano Chicco e Spillo.
Nel 1994 presta la sua penna a Fiorella Mannoia, scrivendole il brano “Crazy Boy”.
Nel 1995 torna con “Freak”; con questo album vende oltre 150.000 e brani contenuti all’interno come Freak e Spaccacuore, gli fanno raggiungere i vertici delle classifiche.
Nel 1996 passa dalla Mannoia a Dalla, scrivendo per lui “Canzone”, la hit più richiesta forse dell’anno.
Nel 1997 pubblica il suo terzo album “Samuele Bersani”, dal quale estrapola le forti hit: Coccodrilli, e Giudizi Universali. Con il secondo brano, il cantautore si aggiudica il Premio Lunezia 1998 come miglior testo letterario.
Nel 1998, Samuele Bersani incide la canzone "Siamo gatti", che viene scelta come colonna sonora per il film a cartoni animati "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.
Nel 2000 partecipa con “Replay” al Festival di Sanremo vincendo il premio della critica e nello stesso anno inizia a scrivere il brano che da il titolo al film di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Chiedimi se sono felice”; questa canzone verrà poi inserita nell’album “L’oroscopo speciale”, insieme anche al brano sanremese.
Nel 2002 pubblica la sua prima raccolta con tre inediti “Che vita”, “Milingo” e “Le mie parole”, scritto da Pacifico.
Nel 2004 arriva il suo ultimo album “Caramella smog”.

Samuele Bersani è oggi considerato come uno dei grandi poeti della Musica Italiana.

Intervista: Alessandro Banchero. (del 12/04/2006)


1. Giovane milanese, riflessivo, estroverso, sensibile, puntiglioso….. queste caratteristiche corrispondono ad Alessandro Banchero, in che altro modo ti descrivi, chi si cela dietro il tuo volto?
Un ragazzo che con molta umiltà ed altrettanta determinazione cerca di dare un senso alla propria esistenza spirituale e professionale tentando di impiegare al meglio ogni secondo che ha a disposizione.

2. Da un paio di mesi sei uno dei concorrenti del reality Vite Spiate, come ti sei ritrovato in questo gioco?
Bene, il reality non ha deluso le mie attese. Prima di parteciparvi avevo due esigenze: ritrovare la mia vita sociale, annullata da un lungo periodo d’introspezione, e poter avere un pubblico a cui dimostrare le mie qualità ed ambizioni. Vi garantisco che “ViteSpiate”, nonostante le molte insidie e gli inconvenienti insiti nella convivenza forzata che impone, le ha soddisfatte entrambe.

3. Con chi ti senti più legato all’interno della casa?
Sono il primo di quattro fratelli maschi ed ho praticato per 17 anni uno sport di squadra (l’Hockey su ghiaccio), sono quindi abituato a vivere e convivere con persone caratterialmente diverse da me. Se avessi però potuto scegliere le persone con cui affrontare quest’avventura mediatica di certo non avrei fatto a meno della spensieratezza e della simpatia di Giulia.

4. Vivere in un reality ha in qualche modo cambiato il tuo modo di essere, il tuo modo di fare, oppure ti comporti come sei nella vita di tutti i giorni? Ti senti quindi “limitato” dentro quell’appartamento?
Sono esattamente come mi si vede tra le mura dell’appartamento di ViteSpiate. Detesto l’ipocrisia! C’è tuttavia una sfera della mia vita che le telecamere riescono ad inibire e che non riusciranno mai a catturare: quella sessuale. Ritengo di avere un giusto (non eccessivo) senso del pudore.

5. Grazie alle telecamere di Vite Spiate sono riuscito a vedere più volte i tuoi Talk Show riguardanti attualità, poesia e anche comicità… ti piacerebbe quindi, esplodere nel mondo dello spettacolo con la conduzione di un qualsiasi programma, oppure la tua massima aspirazione, è sempre quella di diventare una star del cinema?
Sono convinto che la comunicazione sia il principale strumento di crescita e di pace che abbiamo a disposizione. Essa ci permette di confrontarci su più livelli emozionali e di ampliare le nostre vedute, è questo il concetto che sta alla base dei miei Talk Show all’interno di ViteSpiate. Appuntamenti nati da questa mia convinzione e dalla passione per gli argomenti che tratto (poesia, attualità, musica, comicità,…) nonché dal desiderio di impiegare al meglio sia il mio tempo all’interno del reality sia l’interattività che esso pionieristicamente, almeno nel contesto italiano, consente. L’aspetto della conduzione di queste serate era per me del tutto secondario ma il largo consenso che poi mi ha investito mi ha inevitabilmente fatto aprire gli occhi anche su questa professione e sulle mie reali capacità nel poterla svolgere. Pensate che in molti tra le persone che seguono il programma mi hanno indicato come l’erede della bravissima Maria De Filippi, con tale convinzione da dedicarmi addirittura un forum intitolato “AMICI di Alessandro Banchero”. Alla luce di quest’illuminante esperienza non nascondo dunque che mi piacerebbe condurre un programma televisivo ferma restando tuttavia la primordiale bramosia di potermi vedere un giorno sul grande schermo cinematografico.


6. Hai degli studi alle spalle di recitazione?
Si ho studiato dizione e recitazione con l’eccellente Guido Paternesi, actor-coach a “Vivere” la rinomata soap opera di Canale 5, ma ho fatto anche tanta esperienza diretta sui numerosi set che ho calcato.

7. Se domani bussasse alla tua porta un regista per proporti il ruolo di protagonista di un film già interpretato da un qualsiasi altro attore, quale sceglieresti?
Senza esitazioni gli direi che mi piacerebbe interpretare il ruolo di Leonardo Di Caprio in “Titanic”. Un personaggio che per il suo romanticismo e per il suo approccio alla vita si avvicina moltissimo al mio modo di essere.

8. Accetteresti di posare nudo per un calendario, o di recitare in un film hard?
Escludo a priori l’ipotesi di un film a luci rosse. Non direi di no, invece, ad un calendario in cui debba posare senza veli purché il nudo sia artistico, non integrale e soprattutto non volgare.

9. Cosa pensi del cinema italiano? E riguardo il piccolo schermo, hai qualche critica o commento da fare?
Il nostro cinema a mio avviso sta vivendo una fase di transizione nel senso che, grazie a nuovi scrittori e registi come Pieraccioni e Muccino (con i quali non lo nascondo mi piacerebbe lavorare), sta lentamente uscendo dalla fase trash che lo ha caratterizzato negli ultimi anni per tornare a riproporre la brillante commedia all’italiana di cui, a titolo esemplificativo, Risi e Comencini sono stati grandi protagonisti.
Nel piccolo schermo invece il trash è purtroppo sempre più dilagante. Con ciò non voglio dire che esso sia da “debellare” completamente, dal momento che arricchisce la tavola cromatica dell’offerta televisiva, ma che quantomeno venga limitato in modo che non ne diventi il colore predominante e che lasci maggior spazio ad una programmazione di più alto contenuto. A volte riguardo estasiato e con un velo di malinconia le registrazioni di “Mille luci”, “Canzonissima” e “Studio uno”. Trasmissioni d’altri tempi. Bei tempi!

10. Che genere di film preferisci?
Istintivamente mi piacciono molto le commedie sentimentali, ma guardo con piacere anche tutti gli altri generi di film(thriller, drammatici, storici…) Sottolineo però che sono uno spettatore molto esigente: non amo la banalità ed anche laddove ci sia l’originalità, nella storia e/o nel modo di raccontarla, questa deve essere validamente supportata dai dialoghi, dalla fotografia, dall’ambientazione, dalla scelta del cast e da un giusto ritmo.

11. Il tuo percorso di studi è terminato con il conseguimento della Laurea in Economia e Commercio, perché non hai continuato la tua vita su questa direzione?
Dopo la laurea ho lavorato come consulente fiscale per un’importantissima società milanese. Un’esperienza interessante e gratificante che tuttavia mi ha messo davanti ad un interrogativo: “E’ questa la vita che vuoi per te?” Sono così caduto nella profonda e silenziosa introspezione di cui ho parlato prima, una lunga meditazione dalla quale infine mi sono rialzato aggrappandomi ad un convinto e secco “No!” In essa ho scandagliato a fondo le mie passioni ed i miei interessi ed ho capito che stavo reprimendo la mia scalpitante vocazione per lo spettacolo e per l’intrattenimento tenendola ingiustamente imprigionata dietro al sicuro ma angusto recinto di un lavoro impiegatizio. Ho realizzato che mi sentirei più vivo e felice nell’incertezza che si cela dietro all’inseguimento di un sogno piuttosto che nel rimpianto per non aver mai tentato di realizzarlo.

12. C’è qualche persona in particolare che ti aspetta, oltre la tua famiglia ed i tuoi amici, fuori da questa casa? Sei legato sentimentalmente a qualcuno?
Sono Single.

13. Cosa pensi di fare, finito questo reality, hai già qualche progetto?
Ho cominciato a lavorare in televisione come attore all’età di 17 anni girando il mio primo spot pubblicitario. Ho intravisto in questo reality, a 10 anni di distanza da quell’esordio, una vetrina in cui espormi nella speranza che qualche addetto ai lavori, passandovi davanti, potesse riconoscere le mie qualità (artistiche e non) e potesse darmi la possibilità di farne gli strumenti di una solida professione. Mi attendo che accada proprio questo al termine del programma.


14. Saluta www.quartopotere.com con una frase poetica d’effetto e contraccambio io il saluto augurandoti di riuscire a raggiungere tutto ciò che nella vita ti sei prefissato. Spero che riuscirai a coronare i tuoi sogni.
Uno dei miei poeti preferiti, Tagore, ha scritto:
“Lungo molti anni a grande prezzo, viaggiando attraverso molti paesi, andai a vedere alte montagne, andai a vedere oceani. Soltanto non vidi dallo scalino della mia porta la goccia di rugiada scintillante sulla spiga di grano”.
Io in quest’intervista, ovvero in questa goccia di rugiada, ho visto l’oceano!
Grazie!

lunedì 14 marzo 2011

Intervista: Rudy Valente (del 13/02/2006)


Gennaio 2006 è la data che segna l’inizio del primo Reality italiano via web! Si! Nasce Vite Spiate avente come location uno stabile sito a Milano, dove all’interno si trovano otto partecipanti, che “volente o nolente” sono obbligati a convivere. Vite Spiate nasce dell’idea di un serial americano e ha come obiettivo quello di seguire la vita delle persone per 14 ore al giorno; questa è una grande differenza che il reality presenta rispetto a tutti gli altri. I concorrenti possono dedicare 10 ore di tempo nell’arco quotidiano della propria giornata, all’esterno della casa per svolgere i propri impegni e doveri (lavoro, questioni personali, ecc).
La redazione di Quarto Potere è riuscita ad entrare all’interno di questo show, grazie all’intervista realizzata al partecipante Rudy Valente, che ha suscitato il nostro interessamento per il forte carattere che possiede. Il ragazzo si presenta molto bene sia nell’aspetto estetico che nella proprio cultura. Rudy possiede il mix giusto per avere successo e perché no, magari anche per diventare il nuovo talento dello spettacolo made in Italy. Conosciamolo un po’ meglio:

Fabio: Rudy Valente, giovane ragazzo lombardo che si definisce “cocciuto e passionale”, sei uno dei concorrenti del Reality via etere Vite Spiate, chi sei veramente, parlaci un pò di te.
Rudy: Fabio, che dirti di me! Sai molte persone hanno detto di me leggendo la mia scheda personale dal sito, che sembro di primo acchitto, una persona che se la tira, che si da delle arie. Secondariamente, gli stessi conoscendomi in chat, hanno avuto un ripensamento ed hanno scoperto in linea di massima la vera persona genuina in tutto e per tutto che sono effettivamente. Di me personalmente cos’altro posso aggiungere oltre a quello che già è presente nella scheda, …. beh, che mi sto divertendo molto qui dentro e che sta cambiando molto la mia personalità, appunto per questa esperienza. Sai vivere dentro un Reality è una cosa molto soggettiva, va da persona a persona. Io non immaginavo neanche di avere un’esperienza sotto tutti gli aspetti che si stanno presentando; convivere con sette persone, trovarsi a far da mangiare per sette, oppure come questa sera per ben 13 persone, fare le pulizie e soprattutto cercare di stare in armonia con tutti, a mio avviso è un’impresa a dir poco magistrale. Un’altra cosa che mi sta succedendo in questo momento e che sto imparando grazie a questo gioco, a capire il mondo del web, quello dei chattisti, e cercare di capire chi si cela dietro i vari nickname.

Fabio: Perché hai scelto di fare questa esperienza e di entrare a far parte del cast di Vite Spiate?
Rudy: In un mondo dove la notorietà ti viene presentata sotto forma di reality, ho deciso anche io di imbarcarmi in questo travolgente viaggio. I motivi che mi hanno spinto sono stati essenzialmente due: il primo, quello banalissimo di trovare a cercare in questo reality un gancio che mi potesse portare poi a fare quello che effettivamante voglio, cioè il cinema o meglio il teatro. Io penso che l’espressione maggiore per una persona in questo campo, cioè dello spettacolo, sia il palcoscenico del teatro, nonostante credo che le prospettive di guadagno siano ben che minime. Il secondo motivo mi è stato dettato dalla voglia di avere una nuova esperienza, principalmente perché questo reality si presentava fin dall’inizio innovativo, sia nella forma e sia nei contenuti. Il fatto stesso che io potessi uscire dalla casa per dieci ore al giorno per fare le mie cose, mi ha dato modo di dire si e di accettare, perchè contrariamente, se m’avessero proposto lo stile vero e proprio del reality, tipo grande fratello, dove sei tappato per tre mesi in una casa senza alcuna possibilità di comunicare con l’esterno, e di avere rapporti personali, ecco a quel punto avrei sicuramente rifiutato.

Fabio: Con quale persona all’interno della casa hai legato di più?
Rudy: Con nessuno io lego molto. Quello che vedono e che vedete può essere una finzione mia o può essere magari un gioco, io questo non te lo voglio e non te lo posso dire perché come in tutti i reality… eh, come si suol dire, ne rimarrà soltanto uno, quindi auspico che sia io l’highlander finale e quindi non mi posso permettere di scoprire le mie tattiche. Voi ragazzi, vedete da casa vostra tutto come un gioco, e di fatto lo è, però io vi posso assicurare che qui dentro è una guerra! Siamo in una situazione nelle quale le sottigliezze psicologiche che girano attraverso le relazioni interpersonali tra i partecipanti all’interno della casa, fanno muovere determinate pedine. Alla fine, con tutto ciò, si determina il migliore o il peggiore della settimana o addirittura si arriva all’espulsione. In conclusione dico, lego con tutti e allo stesso tempo non lego con nessuno.

Fabio: E all’esterno sei fidanzato o sei single?
Rudy: Io nella mia vita privata ho un rapporto con una persona che dura da quasi un anno. È un relazione di “molla e piglia”, l’amore sai com’è, rose o spine, litigarello, tutto quello che vuoi. Sono fidanzato, però questo non preclude tantissime altre vie. Io inoltre reputo che l’amore è bello se è come nelle fiabe, deve avere un inizio ed una fine, altrimenti a mio avviso non ha ragione di esistere.

Fabio: Cosa ti aspetti accadrà nella tua vita, finita questa avventura?
Rudy: Alla fine di questa avventura spero e mi auguro di poter dire la frase eh….. che un reality l’ho fatto anch’io. Inoltre, a parte questo, spero che l’esperienza che sto vivendo mi aiuti a cambiare la mia vita in bene, se non come vincitore, perché si sa come Sanremo, come ogni altro posto dove si proclama il numero uno, chi vince non è mai quello che viene premiato. Oltretutto, mi auguro che questo reality mi porti a conoscere tutta quella serie di contatti che mi possano permettere di concretizzare il mio sogno, che è appunto come già ti ho detto, fare teatro. Magari arriva qui in casa la Carla Fracci di turno, oppure un Direttore Artistico, o persone che in un futuro mi invitano a serate di gala. Sai, io penso che il passaparola e il relazionarsi con le persone sia un’arma potente a volte molto più di un contratto di esclusiva con una società di moda. Quindi visto che io vedo tutto questo come trampolino di lancio, ben venga per lanciarmi al meglio.

Fabio: Per chi come te, si vuole cimentare in situazioni anologhe a queste, (partecipare ad un reality), cosa consigli?
Rudy: Tutti i ragazzi che vogliono entrare nel mondo dei Reality, dello spettacolo perché anche questo pur se viaggia nel web, è spettacolo, devono essere camaleontici, devono prepararsi ad affrontare, detto da me, una “guerra”. Infatti io definisco questo reality, come un’arena con all’interno, noi, sette piccoli gladiatori, che lottiamo per cercare ogni giorno di spuntarci il voto in più o in meno e che per farlo dobbiamo usare tutte le nostre armi. Quelle a nostra disposizione possono essere la simpatia, la cultura, la nostra potenza per bucare lo schermo. Ai ragazzi, quello che consiglio, è di cercare di farsi un ottimo bagaglio culturale e soprattutto un po’ di pelo nello stomaco, per poter affrontare le bordate che ricevono ed automaticamente poter permettersi di dare queste bordate alle altre persone. Inoltre una cosa che non deve mancare è un’alta percentuale di sicurezza, perché altrimenti ragazzi non si va da nessuna parte, come penso in tutti i lavori della vita. Questo però è un lavoro molto più subdolo; l’artista, in riferimento al mondo dello spettacolo, ha un lavoro che viaggia sui dei fili, su canoni di apprezzamento di gente che magari non ha mai visto, non ha mai sentito. Tutto questo è l’indice poi del tuo successo, che ti viene ripagato con del denaro. Io sostengo anche che il denaro che l’artista riceve, viene dato come compenso per aver limitato la propria privacy.
L’artista non ha successo soltanto per il proprio aspetto fisico; alla fine puoi essere bello ma se sei privo di contenuti a livello tuo personale di cultura, di simpatia, come ti dicevo prima, di strada ne farai ben poca.

Fabio: Grazie mille per la tua collaborazione e ti auguro davvero di riuscire ad avere una baita in montagna, quindi a coronare l’altro tuo sogno, oltre a quello che sicuramente si realizzerà, cioè di diventare un ottimo attore di teatro!
Rudy: Grazie mille a te Fabio per avermi dimostrato un tuo interessamento. Un bacio

Intervista: Tina Sgrò (del 06/02/2006)


“Sto portando avanti una poetica chiamata dell’Insignificante, cioè della proposizione differenziata dell’oggetto rispetto allo sguardo dello spettatore. C’è una insignificanza costruttiva e una distruttiva. Quella costruttiva è la capacità di portare il proprio personale sguardo a raggiungere vari obiettivi e anche quelli nascosti, superando l’iniziale impatto immediato, guardando un oggetto”.
In queste parole Tina Sgrò spiega la sua arte, la sua Nuova Figurazione; la giovane Artista, nata come tale grazie allo studio compiuto presso l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, e soprattutto grazie alla volontà che lei stessa dice di avere, nell’utilizzare il colore di una pennellata per esprimere le sue emozioni, esporrà dal 18 Febbraio le sue opere presso la Galleria Studio Vivo di Cremona, sita in Piazza Roma n° 1 .
La sua determinazione e il suo amore per l’arte, hanno fatto si che arrivasse seconda classificata al Premio Morlotti 1998, e prima classificata al Bando Nazionale per l’acquisizione di opere d’arte presso la Corte dei Conti. Brevemente l’artista ci racconta qualcosa della sua professione:
1. La tua prima esibizione in pubblico, o meglio sotto gli occhi della giuria, a quale occasione risale, e come ricordi quell’ evento che sicuramente ti ha segnato la vita?
Ricordo quel giorno ancora con molta emozione, appunto perché è stato il primo.
Era in occasione di un concorso al quale mi sono presentata con un’opera intitolata Solitudine. Il quadro raffigurava un uomo, un uomo solo. In questa opera sono molto presenti colori scuri. Lo stupore sicuramente ha riempito quella giornata, non mi aspettavo di vincere.
2. Il quadro al quale sei più legata qual è?
Si chiama poggia pentole. Ci tengo parecchio a quel dipinto perché esprime nel miglior dei modi il contenuto iconografico e la gestualità segnica cui protendo.
3. La tua prossima personale sarà dal 18 febbraio a Cremona, (c/o Galleria Studio Vivo), che opere si potranno ammirare?
Nelle mie opere sono spesso presenti immagini di autostrade, interni, paesaggi, quindi questi saranno i quadri che troverete esposti nella Galleria di Cremona.
4. Progetti per il futuro?
Tante mostre in Italia, e fiere Internazionali. www.tinasgrò.it

Negramaro: non troppo amaro. (del 02/02/2006)


Tanto amaro non è stato l’ultimo anno di carriera della nota band “Negramaro”. Ripercorriamola brevemente: “A marzo del 2005 arrivano al palco dell’ariston con il brano Mentre tutto scorre, e subito, da lì, inizia il loro successo. La canzone, diventa in poco tempo tormentone, e il loro ascolto si propaga anche nei mesi caldi della stagione estiva con il brano Estate. Concludono questo periodo di promozione, guadagnandosi la vittoria al Festivalbar 2005 del Premio Rivelazione. Dopo, si ripresentano in classifica, con solo 3 minuti, singolo che arriva subito nelle prime posizioni delle chart italiane. In novembre, agli MTV EUROPE AWARDS di Lisbona, si aggiudicano il premio BEST ITALIAN ACT. Qualche giorno dopo, vincono per il miglior video d’ artista emergente, al PREMIO VIDEOCLIP ITALIANO con “Mentre Tutto Scorre” e il PREMIO M.E.I. come miglior band emergente dell'anno.
Adesso in attesa del loro show live sold out di Milano, che si terrà nel mese di marzo, il gruppo gira l’Italia in lungo ed in largo, omaggiando i loro fan con tutti i pezzi cantati dal vivo!
I nomi della composizione dalla band sono: Giuliano Sangiorgi (voce e chitarre); Emanuele Spedicato (chitarre); Ermanno Carlà (basso); Danilo Tasco (batteria); Andrea Mariano (pianoforte e sintetizzatori); Andrea De Rocco (campionatore).
Bravi Ragazzi, continuate così.

Fabio Romeo

Latino per caso! (del 08/10/2005)


Giovane ragazzo della calma e tranquilla cittadina di Latina, riceve una nomination agli MTV Latin Awards 2005: questo è quello che successo a Tiziano Ferro.
Anche se al momento nelle classifiche musicale la sua voce gospel-jazz è assente,
l’”Imbranato” un pò “Xverso”, viene inserito tra i cinque cantanti per il titolo di 'Miglior Artista Maschile', sezione Latin.
Tiziano Ferro ha esordito nell’estate del 2001 con il suo primo singolo che, divenne subito un tormentone, Xdono! Grazie al successo di questa song, il cantante riesce a partecipare alle finali del Festivalbar all’arena di Verona. Da lì in poi, Tiziano ha regalato al mercato musicale tantissimo brani, che hanno scalato le chart radiofoniche italiane e internazionali. Si! Anche internazionali. Le sue canzoni, infatti, sono state tradotte in diverse lingue per essere destinate ad altri mercati musicali diversi dal nostro. Tiziano Ferro, diventa in poco tempo un fenomeno per paesi come la Spagna, la Francia, la Germania; viene invitato a partecipare come ospite in tantissime trasmissioni, fa tour in tutto il mondo!
Grazie alla sua fama, il 20 ottobre sarà sul palco di Playa De Carmen in Messico, per partecipare agli MTV Latin Awards; Tiziano Ferro, oltre ad essere Latino di nascita, verrà consacrato anche il miglior artista maschile “Latin”?
Fabio Romeo

Intervista: Federica Felini (del 11/09/2005)


Fabio: Federica a marzo 2005 ti abbiamo visto presentare la più nota
kermesse musicale ”Sanremo”, adesso ti proponi al pubblico come cantante, cosa ti ha spinto a questa scelta?

Federica: E dopo Sanremo, avendo la passione da sempre per la musica, mi hanno contattato per cantare, ciò ho provato, abbiamo registrato questo pezzo e così è nato il singolo.

Fabio: Qual è il pezzo che proponi adesso?
Federica: Je t’aime, pezzo elettro-pop, anni 80; giovane, semplice e molto allegro. Questo è stato il primo, poi seguirà un album.

Fabio: La canzone è stata composta da te o da altri autori?
Federica: No. La canzone l’hanno scritta per me. Io poi, ho collaborato per la struttura finale.

Fabio: Progetti per il futuro?
Federica: Continuo con la moda, perché io amo la moda, poi arriverà il mio album con undici pezzi, e a settembre sarò al Festival di Venezia, e…. tante altre cose.

Intervista: Syria (del 11/09/2005)


Fabio: Syria, artista, cantante, madre, che donna sei? Parlaci un po’ di te.
Syria: Essendo dei pesci credo di avere una doppia personalità, come tante altre persone, riesco ad essere in un determinato momento come quello che le persone vogliono che io sia. Questo però non significa fingere, io nella mia vita ho imparato ad essere diversa a secondo delle occasioni in cui mi trovo.

Fabio: Come riesci a far conciliare il lavoro di artista con quello di madre?
Syria: Come tutte le mamme di questo mondo. Mi organizzo ogni giorno, magari con l’aiuto della mamma o della baby-sitter e anche di mio marito. Noi due siamo sempre presenti.

Fabio: Le tracce del tuo ultimo cd sono firmate da diversi artisti come Venuti, Francesco delle Vibrazioni, Ferro, come mai queste collaborazioni?
Syria: Sono tutti artisti che io ho incontrato lungo il mio percorso con i quali poi sono nate delle amicizie, e quindi essendo un’interprete mi hanno regalato dei loro pezzi, anche perché io cercavo tra l’altro dei pezzi.

Fabio: Cosa vuol dire essere interprete?
Syria: E’ un ruolo che ha delle sue responsabilità, quasi quanto quelle di un autore o di un cantautore. Non è un peccato essere interprete, è importante risaltare questo ruolo. Io ho chiesto aiuto a dei colleghi che stimo da diversi anni e la cosa più bella e che mi hanno regalato dei pezzi nuovi, tutte sorprese piacevoli, dandomi la possibilità di sviluppare di più questa mia realtà come interprete, perché questo sono. Poi, ho avuto anche la fortuna di scrivere con Giorgia un pezzo, e questo è un passo molto importante per me.

Fabio: Un duetto nel tuo futuro lo vedi e con quale artista?
Syria: Guarda, ho tanti artisti in mente… Non saprei veramente… già il fatto che abbiano scritto per me è tanto. Comunque, con un’artista femminile mi piacerebbe molto cantare con Laura Pausini.

Fabio: Stai portando in giro il tuo show, come lo hai strutturato quest’anno?
Syria: Pezzi un po’ nuovi, pezzi precedenti, sei album e quasi dieci anni di lavoro, quindi una grande coerenza di suono che si avvicina comunque tutta all’ultimo mio lavoro.

Fabio: La Syria del 2005 è di più “Senza regole” o “Alice nel paese delle maraviglie”?
Syria: Senza regole!

Fabio: Dopo la chiusura della stagione estiva che farai?
Syria: Adesso uscirà il nuovo singolo, verso fine settembre che è il pezzo scritto da Mario Venuti e continuerò a fare il tour!

Intervista: Paola&Chiara!!!! (del 23/08/2005)


Fabio: Estate 2005, Fatalità, per ben cinque estati di seguito siete state nelle classifiche italiane, come vi sentite?

Paola&Chiara: Artisticamente siamo da sempre soddisfatte di quello che abbiamo fatto al di là del risultato in classifica che quest’anno è stato soddisfacente dal punto di vista delle vendite rispetto agli anni scorsi; però in fondo siamo consce del fatto che il nostro è un percorso artistico di “un certo tipo”, che facciamo in assoluta libertà, sapendo anche che certe scelte non sono completamente consone a determinate scelte di mercato che sono quelle di oggi. Sono delle scelte artisticamente coerenti col nostro pensiero e con quello che vogliamo comunicare oggi a l’audience.
Quindi ciò come artiste ci gratifica ed è sufficientemente appagante.
Penso che comunque ci possa servire nei mesi a venire una pausa per rivedere una serie di cose. Con il Greatest Hits e con questo Cd singolo (EP), curato a dovere, pensiamo sempre di aver dato qualcosa in più rispetto ai soliti progetti del singolo o remix.
Affrontiamo sempre le cose in modo creativo e ci sentiamo di dare qualcosa di più al pubblico, in particolare a chi ci ama, ci segue e ci accetta anche in tutte le nostre trasformazioni, quindi siamo contente di questo bilancio.

Fabio: Tornando al singolo di quest’estate, nel videoclip si notano colori che si alternano tra il rosso ed il bianco. Come mai questa scelta per “Fatalità”?

Paola&Chiara: A volte certe scelte sembrano studiate, ma in realtà sono delle intuizioni creative che ti vengono così come per le canzoni e quando pensi a come vorresti fare il video, ti vengono in mente cose, immagini, colori, qualcosa che possa essere coerente. A posteriori ci sentiamo di dire che il rosso e il bianco sono due colori speciali, perché il primo rappresenta la passionalità ed è anche abbinale al discorso del “Fatale”, un colore forte, sanguigno; il bianco invece è la purezza. Potrebbero essere due facce del sentimento o dell’amore, però è sempre un’interpretazione a posteriori. In realtà quando abbiamo fatto questa scelta, l’abbiamo fatta inconsciamente. Non dico casualmente perché la casualità non esiste, è solo un pensiero che piano piano lavora e scava dentro di te e viene fuori sotto forma di “fatalità”, ma in realtà non lo è…

Intervista: La Differenza!!!!! (del 07/08/2005)



1. Giò, Max, Puma, Jakka e Fabio, cinque ragazzi un solo gruppo “La Differenza”, come nasce quest’unione?
Quest’unione nasce otto anni fa, quando al liceo scientifico abbiamo deciso di suonare insieme, abbiamo provato per gioco riunendoci nelle nostre sale prove, nelle nostre cantine e da lì, a poco a poco, abbiamo pensato che si poteva fare seriamente e questa serietà si è concretizzata in un vero e proprio progetto, e in una vera band, e dopo tutto questo tempo siamo ancora qui a suonare insieme e finalmente stiamo facendo qualcosa di importante
2. Come nasce l’idea di partecipare a Sanremo?
L’idea non è nata, è venuta fuori pian piano, continuando a lavorare il progetto dell’album, è uscito fuori un pezzo che sembrava poter essere buono per il Festival. Così è stato presentato; abbiamo avuto prima la fortuna di essere presi per le selezioni e poi con tanto lavoro fatto per interpretare il pezzo molto difficile, siamo riusciti a fare un’ottima selezione a Roma e a poter salire nel palco dell’Ariston.
3. Il primo singolo del Vostro album, “Che farò”, si discosta un po’ dal nuovo “Percezione 90”, sia per lo stile sia per il sound, e inoltre ascoltando il cd si nota una varietà musicale, non avete un unico stile?
Essendo cinque persone l’una diversa dall’altra alla fine viene difficile fondere cinque generi letteralmente diversi, (anche per questo ci chiamiamo la differenza), quindi è inevitabile che l’album che tu vai a creare e a scrivere rispecchi i cinque spiriti differenti che ci caratterizzano. Io sono molto soddisfatto e felice delle diversità di una canzone dall’altra perché vuol dire apertura mentale a 360°; noi apprezziamo dal Liscio all’Heavy Metal, passando ovviamente dal Pop al Rock.
4. Chi è Aghata?
Aghata è una metafora, è la vita. La canzone parla della vita, una vita che non sempre ci dà quello che ci promette oppure che sembra che stia per darci, insomma c’è la fa sudare e nella canzone si dice “e ora che c’è la dai”….. eh eh…ti piace?
5. I pezzi dei Vostri brani sono composti da voi?
Si assolutamente si. Una band non può farsi scrivere delle canzoni altrimenti non sarebbe una band. Noi siamo già in cinque, se poi bisogna usufruire di persone esterne per scrivere, davvero diventerebbe ridicolo. Noi scriviamo da sempre tutto da soli.
6. Osservando la track list del Vs cd non si può fare a meno di leggere “Non comprata i miei dischi”, che cosa vuol dire forse siete a favore della pirateria musicale?
No quella era solo una provocazione nata nel periodo in cui la pirateria si era molto diffusa, perché la canzone non è delle più recenti. L’album “Preso”, è il Nostro primo lavoro e raccoglie un po’ tutti i lavori, più nuovi e più vecchi, e questa canzone riguarda quel periodo in cui la masterizzazione sembrava essere d’ostacolo alla nascita di nuove band e quindi le nostra era più una provocazione, non era a favore della pirateria.
7. Progetti per il futuro?
Sicuramente un nuovo album che speriamo arriverà con l’anno prossimo! Adesso siamo in tour e stiamo suonando in tutta Italia, e infatti come ti dicevo prima a microfoni spenti, abbiamo viaggiato dodici ore per essere oggi qui a Reggio Calabria, abbiamo chiuso ieri un concerto vicino Campobasso alle due di notte. Non abbiamo dormito per niente! Suoneremo tantissimo fino alla fine di settembre, avremo anche una data con Dj Francesco e Flamino Maphia, saremo in tre sul palco, prima noi, poi suoneranno i Flamino, e chiuderà il live Dj. Ad ottobre arriverà anche il nuovo singolo….. insomma non ci fermiamo più!
8. Vi rivedremo a Sanremo?
Eh… Eh… io sto partecipando alle selezioni delle valletta….
Come dal titolo dell’album “PRESO”, noi tutto quello che capita di buono lo afferriamo, non ci facciamo sfuggire niente. Quindi magari ben venga.
9. Adesso cosa ti viene in mente per concludere quest’intervista?
Questo posto è bellissimo, è la seconda volta che ci torniamo e torneremo volentieri una terza in occasione del Tim Tour che si terrà a fine ad agosto. Inoltre mi sento di dirvi che siete fortunati ad abitare a Reggio Calabria!

Il Girofestival approda a Reggio Calabria per lo spettacolo del 2005! (del 06/07/2005)


Mercoledì 29 Giugno, Piazza Duomo di Reggio Calabria, sì da il via alla manifestazione canora che da la possibilità a giovani talenti della musica e ad artisti gia affermati, di esibirsi.
Presentato come da un pò di tempo a questa parte dal noto Mauro Marino, il quale però quest’anno è stato accompagnato per tutte le otto puntate da Serena Garitta, ragazza simpaticissima che si è cimentata per la prima volta nelle vesti di Conduttrice ed a parere mio, c’è riuscita molto bene, un po’ per il suo “savoir faire” e un po’ per il molto carisma che tiene. Complimenti a Serena! Oltre alla coppia già citata, a scherzare e presentare gli artisti, sul palco di Reggio Calabria, erano anche presenti Valerio Merola, reduce dall’isola dei famosi, e un reggino “doc”, Giacomo Battaglia.
La manifestazione, che andrà in onda già dal 10 luglio, e poi per ogni domenica su Raitre, intorno alle 12:00, ha visto sul palco l’alternarsi di tantissimi cantanti, sia italiani sia internazionali.
Ad aprire l’evento, è stata Dolcenera, che con la sua grinta ha iniziato a riscaldare la piazza del Duomo. Tutte le altre serate hanno ospitato nomi come, Massimo di Cataldo, MelC, Max De Angelis, Dennis, Linda, Daniele Stefani, Flamino Maphia, Stefano Zarfati, Baldi, Pago, Marco Masini, La Differenza e tanti altri.
Ma le sorprese non finiscono qui! I veri protagonisti della manifestazione sono stati coloro che si affacciano per le prime volte nel mondo della musica. Infatti il Girofestival, come altre manifestazione canore, da la possibilità ad artisti che ancora non godono di molta notorietà, di portare in giro la propria musica e di farla arrivare nel cuore delle persone. Infatti, le serate sono state accompagnate dalle canzoni di artisti come Taty, Claudia, Samuel Bono, ecc.
Tra questi artisti emergenti, sono rimasto sbalordito dalla bravura della giovane Claudia. La cantante ha un’ottima capacità sonora e anche una bellissima presenza scenica, insomma è perfetta per cantare. 10 e lode a Claudia che è riuscita a stupire il pubblico reggino, oltre che me, con la canzone “Succede” e grazie a questa esibizione, è stata anche premiata. Al momento però non posso svelare altro! Inoltre, Claudia, per la sua giovane età, solo 19 anni, dimostra di essere una vera artista, sia per la vittoria del festival del Garda nel 2001 e sia per la vittoria della Gondola d'oro a Venezia nel 2003. Per capire veramente di che ragazza talentuosa sto parlando, non vi resta altro che guardare le puntate del Girofestival, in onda tutte le domeniche dal 10 Luglio su Raitre, e aspettare la pubblicazione del suo primo disco.
In bocca al lupo a tutti coloro i quali vogliono emozionare attraverso la loro musica la gente!

La banda larga e Daniele Bossari: un binomio che come risultato ha dato il nuovo libro scritto dal noto presentatore televisivo. (del 15/06/2005)


Daniele Bossari, nato a Milano il 1° ottobre 1974 è l’uomo che con la sua vena artistica è riuscito a passare dalla televisione al libro. Si è proprio così! Di recente, in tutte le librerie d’Italia, tra gli scaffali si vede “E ora che ho la banda larga cosa ci faccio”; è questo il titolo del primo libro scritto dal Bossari, il quale c’illustra un po’ il mondo del web, andando dalla chat alla musica, dalla tv al turismo, dal cinema all’arte digitale, insomma tante sfaccettature del mondo virtuale! Così, il noto presentatore televisivo è divenuto anche scrittore! Nel suo passato si trovano diverse esperienze; Daniele inizia la sua carriera, dopo diversi anni di studi divisi tra corsi di dizione e recitazione, approdando in radio, (Radio Elusone, Radio Capital con Claudio Cecchetto, RTL 102.5, Radio DeeJay, Ecc), poi, per lui arriva il mondo della televisione. Ed eccolo, quotidianamente su MTV, dove conduce "Hit List Italia", "Dance Floor Chart", e da Londra "Select", "Disco 2000" e "MTV on the beach". In seguito, lo ritroviamo su Italia uno alla guida prima di Fuego, poi di PopStar, fino ad arrivare al seguitissimo Saranno Famosi, ora in conduzione dalla De Filippi; il suo successo viene consacrato, quando insieme alla Marcuzzi, ha la presentazione del Festivalbar, edizione 2001.
Oggi lo ritroviamo, ogni sabato a Top of the Pops, oltre che nelle più grandi librerie del nostro paese! Avrà più successo come scrittore, o resterà nel cuore delle donne, per essere ricordato come presentatore?

Fatalità, secondo estratto del greatest hits di Paola&Chiara sarà un successo? (del 10/05/2005)


Le sorelle Iezzi, dopo “A modo mio”, sono pronte a ripresentarsi nelle classifiche musicali con un altro brano, contenuto come inedito anch’esso nel greatest hits, uscito in occasione della loro partecipazione al Festival di Sanremo, “Fatalità”. Un’allegra ballata, con un sound stile 70-80, dalla musicalità un po’ raffinata, perfetta per diventare una hit per la nuova stagione estiva. “Solito sabato, fingo un po’ e gli amici ballano”, queste sono le parole che aprono la canzone che già dal testo ci fa capire che ha tutte le caratteristiche per essere ballata anche nelle discoteche. Il pezzo qualitativamente diverso da quello sanremese, ma non per questo meno importante, avrà lo stesso trattamento dei brani che il duo pop ultimante ha regalato al nostro mercato musicale? Ripercorrendo un po’, le ultime uscite dei loro singoli, Blu (brano proposto per l’estate 2004), @mare di più, disco dj, possiamo notare che di questi pezzi, tutti di forte impatto al pubblico, i passaggi radiofonici sono stati ben che minimi. L’ultimo brano di produzione delle Iezzi, con il quale le stesse hanno partecipato all’ultima edizione del festival di Sanremo, in poco tempo è diventato un ricordo, o meglio un pezzo accantonato e che ha dato solo audience all’esibizione canora. Eppure, la canzone dal testo profondo e dalla musica delicata, era ben dotata per diventare un pezzo per i primi posti delle classifiche. Questo, non perché detto da un ragazzo di 23 anni che ascolta e ha la passione per la musica, ma perché constatato sia dalle vendite e sia dalle critiche fatte da personaggi e artisti di un certo calibro. Infatti, ancora il cd singolo resiste tra i primi venti posti. Sarà un caso? Io penso proprio di no, e addirittura credo che Paola&Chiara, nonostante ci mettano tutte le forze per creare delle canzoni artisticamente belle, siano screditate e addirittura non prese in considerazione da molte emittenti radiofoniche italiane. Non capisco perché tutto questo accanimento verso le due cantanti.
Tra l’altro, da un bel periodo, la musica a causa della pirateria non versa nelle migliori condizioni; e cosa si fa, per cercare di porre dei rimedi? Vengono accantonati dei cantanti che credono ancora nel loro lavoro, e che soprattutto fanno il possibile per sostenere e fare in modo che la musica continui ad esistere nel nostro mondo. Paola&Chiara, continuano nonostante tutto a produrre e cantare brani unici e molto originali. Fatalità, il nuovo singolo, sarà possibile ascoltarlo in radio?

Calciatore o Vj: La storia di Federico Russo, conduttore di Trl. (del 27/04/2005)


Federico Russo nasce il 22 dicembre 1980 a Firenze. Le sue prime passioni fin da piccolo sono state la musica e il calcio.
La sua carriera nel pallone (centravanti/ala destra) inizia a cinque anni con i colori azzurri della Florentia, ma a quindici anni, con la maglia rosso-blu del Doccia, abbandona tutto, per continuare a studiare.
Frequenta il Liceo Classico Dante e termina gli studi con 60/100 senza mai essere bocciato. Ai tempi del liceo si esibiva in locali e pub con i suoi amici ed era il cantante di un gruppo chiamato Scrabbles, che in inglese vuol dire 'scarabocchi'. Suonavano musica rock e pop, italiana e straniera. Si vedevano spesso alle feste scolastiche e nei locali di Firenze.
A vent'anni inizia ad interessarsi di radio, e per un anno conduce un programma su una radio locale toscana Radio Sieve e partecipa ad un altro in onda su Lady Radio.
Nel 2002, sostiene il primo provino per Operazione Trionfo a Bologna, cantando un brano in italiano (senza base) e uno in inglese (con la base): "Notte prima degli esami" di Antonello Venditti e "One" degli U2.
Quell'estate mentre era in vacanza a Forte dei Marmi, a volte faceva un salto a Roma per qualche provino. Alla fine delle selezioni, è scelto come concorrente di Operazione Trionfo, e così partecipa all’Accademia di Bosé, in onda su Italia1.
Nel gennaio del 2003 arriva a RDS dove conduce un programma in diretta nelle serate del weekend.
Nel 2004, finalmente, Mtv, arriva nella sua vita; inizia tutto con Marco e Giorgia nella conduzione di TRL – Total Request Live - insieme a Carolina. Continua l’anno facendo trasferte a Venezia, Napoli, e Roma, per poi tornare a Milano per condurre in “cattedra” la stagione autunnale di Trl con Carolina, diventando il nuovo Vj pomeridiano della trasmissione.
Ora lo troviamo alla conduzione in diretta da Piazza Dante (Napoli) su Trl tutti i pomeriggi alle ore 14:00 su Mtv, e nel weekend su Rds.

From Backstage